L’imposta di soggiorno non deve essere intascata dai Comuni per ripianare le perdite di bilancio, ma deve essere utilizzata come previsto nello scopo originario, cioè per promuovere il turismo”.
E’ uno dei punti espressi oggi dai rappresentanti degli agriturismi veneti al ministro del turismo, Massimo Garavaglia, durante l’incontro a Palazzo Balbi a Venezia con i rappresentanti delle categorie economiche del settore turistico.
“Gli agriturismi, come le altre strutture del turismo, hanno risentito fortemente di questi lunghi mesi segnati da restrizioni e lockdown – ha sottolineato a nome di tutte le associazioni di categoria Leonardo Granata, presidente di Agriturist Veneto, che fa capo a Confagricoltura Veneto -. In questo momento difficile emerge, al di là delle bandiere di appartenenza, un’unitarietà di intenti per risolvere i problemi che il Covid ha creato all’intero comparto al turismo veneto. Noi ribadiamo la necessità di promuovere l’agriturismo, che farà la sua parte nel comparto, in particolar modo per quanto riguarda l’attività di promozione dei prodotti derivanti da attività agricole rurali. Non ci servono finanziamenti a pioggia, ma che a livello istituzionale venga promosso il turismo rurale, che non vuole dire solo le città d’arte come Venezia, Padova e Verona, ma tutto il territorio dalla campagna ai monti, con le eccellenze di cui tutti si riempiono la bocca ma che non vengono messe in risalto come meriterebbero. A questo proposito sarebbe buona cosa promuovere un progetto a livello nazionale per mettere in tavola in alberghi e ristoranti l’enogastronomia made in Italy, declinata in ambito regionale con le specificità locali”.
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