Il Ministero dell'Economia e delle Finanze sembra sorpassare a destra le Piccole e medie imprese italiane fornitrici del Gruppo Ferrarini.
Dall'accordo con il Gruppo Pini infatti - come emerge dalla delibera del Cda riportata nella recente relazione della Corte dei Conti - Amco nella sua veste di doppio ruolo di creditore di Ferrarini e quello di partner finanziario del gruppo Pini nella proposta di acquisizione del controllo dell’azienda reggiana - recupererebbe circa 7 milioni di euro di crediti lussemburghesi.
Questo vuol dire che la Società per la Gestione di Attività – S.G.A. S.p.A. del Gruppo del Ministero dell'Economia che ha tra i suoi clienti debitori Banco BPM, MontePaschi di Siena, Banca Popolare di Bari, Banca del Fucino e Banca Igea, Banca Credito Valtellinese, Project Cuvee, Banca Carige, Banca del Fucino, Gruppo Veneto Banca, Popolare di Vicenza, Banco di Napoli, rischierebbe di diventare in automatico un creditore 'speciale' rispetto ai fornitori Ferrarini.
Che tradotto, significa che in un'epoca in cui da una parte il Mef lavora per dare sostegno alle piccole e medie imprese italiane che sono rimaste ferme a causa del Covid, dall'altra le sorpassa a destra 'recuperando' crediti prima di loro e grazie a una posizione diversa.
Vicenda da cui è nato l'esposto della cordata del Gruppo Bonterre - che ha sollecitato l’intervento della Corte dei Conti sul tema rimasta però ferma per non interferire - e il reclamo alla Corte d'Appello di Bologna da parte di Spienergy, (creditore di Vismara per 1.150.747,67 euro oltre che del Gruppo Ferrarini per circa altri 3 milioni di euro).
Il Mef, interpellato da AGRICOLAE, ha preferito non commentare.
AGRICOLAE aveva chiesto al ministero di Daniele Franco - in quanto proprietario al 100% di Amco - quale fosse la posizione dello stesso in caso di esito positivo e di sorpasso a destra tutte le pmi e i produttori agroalimentari creditori di Ferrarini. Ciò in un contesto di forte difficoltà economica delle aziende, già duramente colpite dalla pandemia.
L'articolo Ferrarini, nel recupero crediti il Mef sorpassa a destra le Pmi agricole (e non solo) fornitrici. E a domanda tace proviene da Agricolae.