Fiere, Danese (Aefi): Grave gap con la Germania, Italia chieda a Ue deroga de minimis. Rischi per turismo e Made in Italy

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“Il sistema fieristico nel 2019 ha chiuso l’anno con 1,1 mld euro di fatturato e nel 2020 abbiamo perso circa il 75-80%, con perdite pazzesche a bilancio, fino a 350 mln.

Il tema più importante da notare è che i quattro player fieristici Milano, Bologna, Rimini e Verona fanno il 70% di quel miliardo e cento milioni di fatturato, e ciò significa di conseguenza che hanno registrato anche le perdite più pesanti, che sfiorano i 200 mln euro.”

Così Maurizio Danese, presidente Aefi – Associazione esposizioni e fiere italiane, nel corso del webinar organizzato da Aefi sulla ripartenza del settore fieristico italiano.

“Il governo ha stanziato dei fondi importanti, sia il Maeci che il Mibact, però abbiamo il problema che questi fondi sottostanno alla legge della commissione Ue e quindi c’è il problema del De minimis. In questo modo le quattro fiere più importanti possono accedere ai ristori per massimo 10 mln cadauno. Questo vuol dire che dei 180 mln di perdite che abbiamo, possiamo ristorare solo 40 mln, circa il 23% delle perdite” prosegue.

“Oggi abbiamo ristorato appena l’1% delle perdite perché nel nostro sistema fieristico sono arrivati, per questo quattro player, solamente 8 mln euro di ristoro. C’è quindi un grosso problema coi nostri concorrenti tedeschi perché la Germania il 4 dicembre ha chiesto alla commissione Ue di poter stanziare un fondo di 642 mln euro, in deroga al De minimis, poi concesso dall’Europa. Ci troviamo perciò oggi in una fase di netta concorrenza sleale da parte della Germania e il 15 giugno, alla ripartenza delle fiere, ci ritroveremo in un sistema totalmente diverso e molto svantaggiato” sottolinea.

“In Germania ci sarà il ristoro completo delle perdite e il mancato guadagno durante l’anno. Ci troviamo in una posizione estremamente svantaggiosa, col rischio di vedere molte fiere chiudere e diventare preda dei competitor tedeschi.

L’Italia deve quindi chiedere alla commissione Ue di intervenire con la deroga al De minimis anche per noi, altrimenti avremo riflessi molto negativi sul turismo e sulle aziende che portiamo in giro per il mondo con il Made in Italy.”

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