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Interrogazione, Delmastro FdI Camera, su definizione aree libera pesca e aggressione guardia costiera libica

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Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05954

presentato da

DELMASTRO DELLE VEDOVE Andrea

testo di

Venerdì 7 maggio 2021, seduta n. 503

DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI, VARCHI, PRISCO, DE TOMA, SILVESTRONI, ALBANO, FERRO, ZUCCONI, ROTELLI, RACHELE SILVESTRI, BUTTI e DEIDDA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

il 6 maggio 2021 la Guardia costiera libica si è fatta lecita di aprire il fuoco nei confronti di un peschereccio italiano, ferendo ad un braccio il comandante;

secondo le prime e pur confuse notizie sembrerebbe addirittura che la Guardia costiera libica abbia aperto il fuoco dalla barca Obari, conferita dall'Italia per il programma di impegno comune nella lotta all'immigrazione clandestina;

il peschereccio italiano Aliseo, nel momento del gravissimo attacco a fuoco da parte della Guardia costiera libica si trovava a circa 35 miglia dal porto di Al Khums, unitamente ad altri pescherecci italiani, e quindi non aveva violato le 12 miglia delle acque territoriali previste dai trattati internazionali;

la Libia, con atto unilaterale, predatorio e giuridicamente illegittimo, ha allargato, senza alcuna condivisione con l'Italia, la «zona economica esclusiva» al limite massimo di 74 miglia, con ciò rivendicando un infondato diritto esclusivo di pesca;

l'Italia non ha mai deciso di contestare frontalmente tale improvvida e illegittima proclamazione della «zee» libica da parte delle autorità di Tripoli;

da ogni resoconto delle visite del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Di Maio in Libia pare che gli unici temi che vengano trattati siano nuove elargizioni o nuove promesse economiche;

viceversa, è necessario definire una volta per tutte l'area di libera pesca per i pescatori italiani, contestando le unilaterali proclamazioni libiche che ledono l'interesse nazionale;

allo stesso modo è forse bene chiarire alle autorità libiche che i nostri pescatori non sono immigrati clandestini e che le imbarcazioni donate per contrastare l'immigrazione clandestina e la tratta degli schiavi debbono essere rivolte verso la costa libica e non quella italiana –:

se sia stato accertato che la motovedetta usata dalla Guardia costiera per sparare al peschereccio italiano fosse l'imbarcazione Obari donata dall'Italia per il programma di contrasto alla immigrazione clandestina;

in tale caso, quali siano gli intendimenti del Governo in ordine alla richiesta di immediata restituzione del mezzo;

quali siano più in genere gli intendimenti del Governo per garantire i diritti di pesca italiani nel Mediterraneo ed il loro libero e sicuro esercizio da parte dei nostri pescatori;

se il Governo intenda contestare formalmente l'estensione della «zee libica» ed in quali sedi e con quali modalità.

(5-05954)

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