Nel 2020, le colture orticole hanno fatto registrare risultati complessivamente positivi (+0,2% in volume e +3,1% in valore) grazie soprattutto a un sensibile rialzo dei prezzi (+2,9%). Elevati incrementi del volume della produzione si sono registrati per patate(+6,8%), pomodori (+5,9%), fagioli freschi (4,9%) e cavoli (+3,8%),le performance peggiori sono state riscontrate per radicchio(-5,8%), asparagi (-5,6%) e lattuga (-5,5%). Sul fronte dei prezzi, vistosa è stata l’impennata per poponi (+31,8%), fragole (+24%) e carciofi (+23,3%).
L’andamento climatico favorevole e l’attenuarsi, rispetto all’anno precedente, delle problematiche legate alla cimice asiaticav, hanno favorito le coltivazioni frutticole. Inoltre, il fenomeno dell’alternanza di produzione che caratterizza le coltivazioni legnose ha indottoandamenti di segno opposto in quasi tutti i prodotti fruttiferi rispetto al 2019.
In particolare, è cresciuto il raccolto di nocciole (+36,5% in volume) e pere (+35,5%); buoni i risultati anche per ciliegie (+5,8%), mele(+1,6%) e per tutta la frutta secca. L’annata è stata difficile, invece, per albicocche (-36,6%), nettarine (-32,7%) e susine (-26,8%) e si è ridotto anche il volume di produzione degli agrumi (-6,4%) dopo il buon risultato dell’anno precedente.
I prezzi del comparto frutticolo, che nel 2019 erano diminuiti dell’8,1%, sono aumentati in maniera considerevole (+9,4%).
È stata buona la performance delle coltivazioni di cereali (+3% la produzione in volume e +8% in valore), in continua flessione negli anni precedenti soprattutto in valore. La produzione di frumentoduro, cresciuta dell’1% in volume, non è stata sufficiente asoddisfare l’aumento della domanda anche a livello internazionale: ne è derivata una impennata dei prezzi che ha determinato una crescita del valore pari al 16,9%. I dati più recenti mostrano che proprio per il frumento duro si prevede il maggiore incremento di superficie coltivatavi.
In crescita sono risultati anche i volumi produttivi di avena e orzo(rispettivamente +1,9% e +1,7%). Si conferma il trend positivo del mais (+8,1% in volume), riconducibile al ruolo sempre più importante di tale coltura in ambito zootecnico, che ha spinto al rialzo la crescita complessiva della produzione zootecnica non alimentare costituita essenzialmente dai mangimi (+3,8% volume e +0,9% valore).
Positivo è stato anche l’andamento della produzione di latte. Ad un inizio d’anno caratterizzato da un’eccedenza di produzione (con conseguente caduta dei prezzi), ha fatto seguito un periodo di ripresa dei consumi, alimentata soprattutto dalla domanda interna: il volume della produzione è così aumentato complessivamente del 2,7% mentre sul fronte dei prezzi si è verificata una diminuzione dell’1,5%. In tenuta i volumi dei prodotti zootecnici alimentari grazie a una buona richiesta sul mercato interno.
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