Istat, Pesanti le ripercussioni della crisi pandemica sull’economia agricola

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La crisi dovuta alla pandemia da Covid-19, a partire dal mese di febbraio 2020 ha portato le autorità nazionali e regionali adadottare severe misure restrittive causando una brusca contrazione dell’attività produttiva. Sebbene l’agricoltura e molte attività della filiera agricola siano rientrate tra quelle definite come essenziali e, pertanto, non direttamente soggette alle restrizioni, le aziende agricole hanno dovuto affrontare non poche difficoltà, più o meno rilevanti a seconda dei canali commerciali utilizzati, dei mercati di riferimento, del grado di dipendenza dai fattori produttivi esterni e delle aree di localizzazione.

Le produzioni di natura non strettamente alimentare hanno risentito più direttamente delle limitazioni alla mobilità, dell’interruzione dei canali commerciali, delle difficoltà di accesso ai mercati interni ed esteri e dell’azzeramento dei flussi turistici. Tra queste, il comparto florovivaistico ha risentito fortemente delle misure restrittive nel periodo iniziale dell’anno in cui si concentrano la produzione e la vendita di fiori e piante.

Soprattutto le attività secondarie non agricole hanno registrato una flessione senza precedenti dopo un decennio di trend in crescita costante. Particolarmente colpite le attività di agriturismo, a causa della prolungata chiusura delle strutture ricettive e del forte calo delle presenze, e quelle legate alla manutenzione paesaggistica e di parchi e giardini. Anche la produzione di servizi di supporto è risultata in forte calo per il ridimensionamento dell’attività di prima lavorazione dei prodotti.

La marcata contrazione di tutte le attività del settore della ristorazione ha pregiudicato la vendita di molti prodotti agroalimentari, specialmente quelli di alta gamma, che trovano nel consumo extra-domestico un importante mercato di sboccoii. Inoltre, il blocco delle frontiere, soprattutto nella prima fasedell’emergenza sanitaria, ha avuto ripercussioni sui volumi delle esportazioni di molte produzioni tipiche del Made in Italy (come il vino e gli stessi prodotti alimentari di alta gamma). 

La crisi ha influito anche sul calo occupazionale della manodopera agricola, per le limitazioni agli spostamenti dei lavoratori stagionali e stranieri.

Per le produzioni strettamente agricole, invece, non sono state riscontrate particolari criticità direttamente riconducibili all’emergenza sanitaria. Anzi, in alcuni ambiti, come quello delle coltivazioni, secondo recenti rilevazioniiii tra gli agricoltori sembrerebbe prevalere l’opinione che la crisi dovuta all’emergenza sanitaria non abbia avuto effetti rilevanti sull’attività delle aziende agricole.

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