Ministero di Garavaglia tenta di strappare agriturismi al Mipaaf di Patuanelli. Settore simbolo della multifunzionalità imprese agricole

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Il Ministero del Turismo di Massimo Garavaglia tenta lo 'strappo' e chiede il settore degli agriturismi, oggi in capo al ministero delle Politiche agricole.

Alle 11.15 di oggi infatti il Consiglio dei ministri dovrà decidere sul trasferimento degli agriturismi, che valgono secondo gli ultimi dati Ismea, 1,5 miliardi di euro aggiuntivi per l'agricoltura, al ministero del Turismo.

Si legge infatti nel "Regolamento di organizzazione del ministero del Turismo, degli uffici di diretta collaborazione e dell'organismo indipendente di valutazione della performance oggi al vaglio del Cdm" all'articolo 1, relativo alle "funzioni del ministero", che curerà le relazioni in materia di turismo "anche inerenti alle fiere e all'agriturismo, in raccordo con le regioni, gli enti territoriali e gli enti vigilati; programma e gestisce gli interventi di propria competenza nell'ambito dei fondi strutturali; promuove gli investimenti di propria competenza all'estero e in Italia; sviluppa iniziative di assistenza e tutela dei turisti".

Il comparto agrituristico è il settore simbolo dell'agricoltura multifunzionale con cui le aziende agricole colmano i gap strutturali che l'industria a cielo aperto può comportare nella gestione annuale.

Da quando è in vigore la legge di Orientamento, 20 anni, il settore agrituristico è stato un vero e proprio salvagente per l'agricoltura, oltre ad essere un attrazione per le nuove generazioni che si volevano avvicinare alla terra con un nuovo impulso.

Facendo riferimento all'ultimo rapporto Ismea nel 2019 l’agriturismo, con poco meno di 3,8 milioni di arrivi e oltre 14 milioni di presenze, ha contribuito per il 2,9% degli arrivi e il 3,2% delle presenze del turismo italiano, registrando incrementi annui degli arrivi (+9,6%) e delle presenze (+4,7%) decisamente superiori a quelli di tutti gli esercizi ricettivi nel complesso (+2,6% e +1,8%). A fronte di un 3,2% delle presenze del turismo italiano il comparto agrituristico italiano ha dimostrato un ruolo assai importante per il settore primario con 1,5 miliardi di ricavi aggiuntivi.

Ha consolidato il suo ruolo fondamentale nel mantenimento e nello sviluppo delle aree rurali, sotto i diversi aspetti - sociale, economico e produttivo, paesaggistico e ambientale, territoriale e culturale - contribuendo a connotare il profilo multifunzionale dell’agricoltura italiana.

Mentre la produzione agricola registra una crescita reale pari a zero dal 2007 al 2019, le attività secondarie crescono ad un tasso medio annuo del 4,5% e del 6,6% a valori correnti

Con riferimento alle singole attività che nel 2019 concorrono a comporre il valore della produzione delle attività secondarie, le energie rinnovabili e l’agriturismo si confermano i comparti principali, rispettivamente con 2,2 e 1,5 miliardi di euro (insieme rappresentano il 67,4% del valore di tutte le secondarie); tra le attività di supporto, le lavorazioni per conto terzi, con oltre 3,2 miliardi di euro, e la prima lavorazione dei prodotti (2,4 miliardi) rappresentano quasi l’80% del valore totale.

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