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Ancora razzie nei campi e in azienda, Confagricoltura Piacenza: sparicono satellitari e gps

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Confagricoltura Piacenza si trova suo malgrado a dover denunciare la recrudescenza di furti ai danni delle aziende agricole. In questi giorni – fanno sapere dall’Associazione - abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da parte degli agricoltori. Nel mirino dei malviventi, questa volta, pare siano soprattutto le attrezzature per le guide satellitari e i gps installati sui trattori più costosi e moderni. Il tam tam nelle campagne, proporzionale alla frequenza delle ruberie, ha portato addirittura ad avere fondati sospetti sulla composizione della banda e grazie alle telecamere aziendali, anche a preziose informazioni sui mezzi utilizzati, comprese le tipologie di auto e targhe.

“In beffa al lockdown questi ladri stanno battendo palmo a palmo la provincia circolando di notte senza che nessuno li abbia ancora fermati – commenta Filippo Gasparini, presidente di Confagricoltura Piacenza – chiediamo un intervento incisivo”.  Il presidente di Confagricoltura Piacenza ricorda che anni fa, nella zona di Rivergaro, si era verificata una serie di furti di gasolio e il problema fu risolto proprio grazie ad una grande attenzione delle forze dell’ordine locali. “Nel tavolo strategico delle forze economiche e delle istituzioni – prosegue Gasparini - abbiamo portato il problema della difficoltà che queste macchine moderne trovano, in termini di autorizzazioni, a circolare su strada”. Le aziende le hanno acquistate con investimenti enormi, esposizioni bancarie e utilizzando anche le risorse pubbliche stanziate per l’Agricoltura 4.0 e la sicurezza sul lavoro avendo chiaro che la preziosa tecnologia a bordo, ora oggetto di furto, serve soprattutto a garantire l’ergonomia, la sicurezza dell’operatore e la più rigorosa tutela dell’ambiente, attraverso la distribuzione mirata di fertilizzanti e agrofarmaci. “Dopo aver investito, riscontrare ulteriori restrizioni all’uso non era già abbastanza, queste macchine vengono anche depredate da malviventi che agiscono indisturbati. Noi imprenditori agricoli siamo sempre sotto controllo, non si può avere l’uovo e la gallina e nel mentre lasciare anche che vadano in fumo sacrifici. È un danno che colpisce al cuore le persone.  C’è qualcosa che non va.  Non è che, esasperati, saremo spinti a organizzare ronde per difenderci da soli come stiamo facendo tutte le notti per spaventare i cinghiali nel mais?  Naturalmente siamo disarmati e quindi il risultato lo si può immaginare in entrambi i casi. Lo abbiamo ripetuto più volte – conclude amaramente Gasparini - sta diventando un territorio ostile all’impresa. Se ci si apposta per monitorare uno spandimento, ci dovrebbero essere le risorse anche per appostarsi e fermare una macchina di cui si conosce la targa. Vorremmo per i ladri, quantomeno, la stessa puntualità nei controlli su stalle, omologazioni, benessere animale e condizionalità, a cui è sottoposto il mondo agricolo. Siamo all’umiliazione e al paradosso di dover chiedere per i nostri aguzzini, si tratti di persone o animali, almeno lo stesso rigore dei controlli che subiamo noi”.

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