Nei giorni scorsi il presidente di Confagricoltura Piacenza Filippo Gasparini e Giovanni Marchesi, già responsabile dei servizi tecnici ed ora consulente dell’associazione si sono recati per un approfondimento conoscitivo alla Cerzoo srl, il Centro di Ricerche per la Zootecnia e l'Ambiente di cui l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza è azionista di maggioranza, con sede a San Bonico, alle porte della città. Il centro è infatti un’avanzata realtà sperimentale, ma anche un’azienda agricola produttiva e in quanto tale associata a Confagricoltura Piacenza. “Un’associata di particolare prestigio di cui non possiamo che essere estremamente orgogliosi” – ha sottolineato il presidente Gasparini incontrando il presidente di Cerzoo, il professor Erminio Trevisi docente di Zootecnia Speciale presso la Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali di Piacenza. La nuova stalla sperimentale è in grado di ospitare fino a 100 capi in lattazione ed è il punto di incontro tra tradizione e innovazione. Metà della nuova struttura presenta una doppia tipologia di mangiatoia: su un lato è presente la corsia di alimentazione con attrezzatura classica; mentre sull’altro è presente una corsia di alimentazione che consente il controllo individuale es automatizzato dell’ingestione. La stalla è suddivisibile in piccoli gruppi con cancelli separatori gestiti da un sensore collocato nel podometro. Molta attenzione è stata dedicata al controllo microclimatico. Oltre ad aver sfruttato la ventilazione naturale, sono stati previsti dispositivi per la corretta ventilazione invernale ed estiva. Il tradizionale cupolino è stato sostituito da estrattori collocati sul culmo del tetto per assicurare una adeguata movimentazione dell’aria in tutte le stagioni. La dispersione del calore è invece garantita da differenti ventilatori collocati in tutte le aree occupate dalle bovine. Nelle corsie di alimentazione e di riposo sono disposti ventilatori in serie che immettono aria da una estremità della stalla e la estraggono in quella opposta. Entro l’edificio sarà possibile avere un controllo dei parametri di microclima relativi a temperatura, umidità relativa, velocità e qualità dell’aria. L’edificio non ha pareti ma è provvisto di tende con funzione ombreggiante e antivento, a doppio senso di apertura. Inoltre sarà possibile gestire il fotoperiodo delle bovine, in relazione alle esigenze delle ricerche. Le bovine sono munte con un impianto di mungitura parallelo 10+10, dotato di un sistema accurato della composizione del latte (curva di eiezione, conducibilità elettrica, grasso, proteine, lattosio). Inoltre tutte le bovine sono dotate di vari sensori che consentono di monitorare le condizioni di benessere in tempo reale (ad esempio attività ruminativa, tempo di riposo, peso corporeo). La vitellaia prevede lo svezzamento in box individuali sopraelevati. Ogni box presenta una parte che consente il contatto visivo e tattile con i vitelli confinanti. L’alimentazione sino allo svezzamento è garantita da un dispositivo che distribuisce automaticamente il latte (Lupetta) e che permette di monitorare quantità consumate, frequenza dei pasti e segnala eventuali anomali nell’assunzione. Dopo lo svezzamento le vitelle sono allevate in mini box multipli su lettiera in paglia con un apposito mangime fibroso somministrato ad libitum. Il Prof. Erminio Trevisi ha ringraziato la Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi per aver consentito di realizzare questo importante complesso a servizio della ricerca nel settore della zootecnia da latte e ricorda che “l’azienda CERZOO ha lo scopo di sviluppare modelli sostenibili nella produzione lattiero-casearia italiana grazie alle peculiarità dei vari Dipartimenti della Facoltà, e si propone come luogo di elaborazione e studio di nuove soluzioni per le diverse fasi della filiera: dalla coltivazione dei suoli, alle produzioni foraggere, all’alimentazione e management delle bovine, alla qualità del latte e dei prodotti caseari, sino alla valorizzazione delle deiezioni”.
La notizia dell’incontro è stata resa nota in occasione del 1° giugno, Giornata Mondiale del Latte. “La zootecnia italiana, sempre più performante e attenta al benessere animale, rappresenta uno dei capisaldi dell’agroalimentare e dell’economia italiana – ha dichiarato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura. - Il settore, tuttavia, sta attraversando una difficile fase congiunturale determinata dall'aumento del costo delle materie prime destinate all'alimentazione del bestiame. Abbiamo già proposto interventi urgenti a supporto della liquidità delle imprese, ma serve anche il varo di un piano per aumentare la produzione interna di cereali e proteine vegetali”. Il comparto vale circa 16,5 miliardi di euro di fatturato e incide per l’11,5% sul totale del fatturato industriale dell’agroalimentare. La produzione italiana di latte nel 2020 è stata di circa 12,6 milioni di tonnellate, con un aumento di 4,5% rispetto all’anno precedente, coprendo l’auto approvvigionamento per circa il 90% del fabbisogno nazionale. Circa l’80% della produzione di latte vaccino in Italia è concentrata i quattro Regioni (Lombardia 44%, Emilia-Romagna 16%, Veneto 10% e Piemonte 9%). “È stata una visita molto interessante – ha concluso Gasparini - così come è sempre più determinate per gli imprenditori agricoli, poter contare sui risultati delle ricerche compiute dell’Ateneo e, in generale, su una ricerca che non si slega dalla realtà produttiva, ma condividendone anche dal punto di vista pratico difficoltà e obiettivi persegue la possibilità di migliorare l’agricoltura e l’allevamento mettendo a disposizione nuove tecniche e tecnologie. Lavoreremo per intensificare la già ottima sinergia con Cerzoo”.
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