Interpellanza, Vallascas misto Camera, su occupazione abusiva di fondi agricoli o abitazioni

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Atto Camera

Interpellanza 2-01237

presentato da

VALLASCAS Andrea

testo di

Venerdì 4 giugno 2021, seduta n. 518

Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:

gli organi di stampa riferiscono, con crescente frequenza di casi di occupazione abusiva di abitazioni o fondi agricoli, facendo emergere una generale situazione di allarme sul piano dell'ordine pubblico e di grave affievolimento delle tutele del diritto di proprietà e del diritto del proprietario di mantenere il possesso del bene occupato abusivamente;

è il caso di osservare che, nei casi di violazione del possesso, ovvero, di spossessamento del proprietario, quest'ultimo può intraprendere, anche contestualmente, due principali percorsi: l'azione di rivendica e l'azione petitoria;

la prima consente la restituzione del bene al legittimo proprietario (previa pronuncia favorevole del giudice, dopo la verifica del titolo di proprietà), anche se con tempi eccessivamente lunghi, mentre la seconda consente al proprietario di rientrare in possesso della cosa, sempre previa pronuncia favorevole del giudice, ma solo se l'azione viene esercitata entro un anno (dal momento dell'avvenuta occupazione o dal momento che si è venuti a conoscenza dell'occupazione);

la dimostrazione della violazione del possesso, e in particolare l'azione petitoria, non risulterebbe semplice, sia perché, come detto, l'azione deve essere intrapresa entro un anno sia perché deve essere dimostrata l'assenza di negligenza;

queste circostanze penalizzerebbero eccessivamente il proprietario nei casi in cui non si trovasse nelle condizioni di vigilare sulla cosa continuativamente nel corso dell'anno (perché tenuto lontano da esigenze di lavoro o salute, ovvero, perché residente in un luogo distante), mentre avvantaggerebbero l'occupante, al quale sarebbe sufficiente dichiarare di aver occupato per oltre un anno il bene per legittimarne il possesso;

ne conseguirebbe che al proprietario non resterebbe che esperire l'azione possessoria o di rivendica, con spese legali stimate in diverse migliaia di euro, a fronte di una controparte che, come sarebbe emerso in diverse ricostruzioni giornalistiche, sarebbe spesso nullatenente con diritto al patrocinio gratuito, spesso impossibilitata a rifondere le spese qualora risultasse soccombente;

si determinerebbe, in tal modo, una disparità di condizioni e di strumenti normativi a disposizione delle parti, in cui i maggiori oneri ricadrebbero sui legittimi titolari del diritto di proprietà, mentre gli occupanti abusivi godrebbero di tutele spesso rafforzate per soggetti in condizione di disagio socio-economico;

è il caso di osservare che il proprietario, oltre al danno derivante dall'impossibilità di godere del proprio bene per lungo tempo e dalla necessità di dover sostenere le spese legali in sede civile e in sede penale, si troverebbe nella situazione di dover pagare ugualmente le tasse derivanti dal titolo di proprietà; viceversa, l'occupante non pagherebbe oneri derivanti dalla proprietà e, come anticipato, non sosterrebbe spese legali e spesso si troverebbe nell'impossibilità di rifondere in solido la parte lesa;

le stesse sanzioni penali previste per il reato di occupazione abusiva di un bene non risulterebbero, per la loro esiguità, dei deterrenti efficaci;

di fronte a questa situazione e nei casi in cui le spese legali eccedano il valore del bene o il proprietario non disponga delle risorse necessarie, sembrerebbe sia frequente la circostanza secondo la quale il legittimo proprietario del bene sia costretto a rinunciare a qualsiasi azione di rivalsa perdendo di fatto il godimento del bene;

si segnala inoltre che, per i fondi agricoli, il tempo di un anno per avviare l'azione petitoria sarebbe eccessivamente breve perché non risulterebbe agevole, nel corso dell'anno, venire a conoscenza di eventuali pretese possessorie, soprattutto, se il proprietario risiede distante dai fondi agricoli, viceversa, sarebbe più congruo rimodulare il termine temporale portandola 10-20 anni;

questa situazione determinerebbe una situazione di emergenza sociale, acuita dal fatto che, per le caratteristiche della struttura della proprietà immobiliare in Italia, le vittime sarebbero spesso piccoli proprietari, a cui verrebbe sottratto l'unico immobile di proprietà;

da quanto esposto emergerebbe una situazione di estrema gravità, con risvolti di ordine pubblico (visti gli episodi di violenza verbale e fisica a danno dei proprietari), che andrebbe riformata, consentendo al proprietario del bene di rientrarne in possesso con immediatezza, evitando le attuali lungaggini e i costi eccessivi per avviare le procedure che, in molti casi, risulterebbero un impedimento e la causa stessa di rinuncia all'esercizio del diritto di proprietà –:

quali siano gli orientamenti del Governo in merito ai numerosi casi di occupazione abusiva di abitazioni private e di fondi agricoli e alla necessità di promuovere una rimodulazione degli strumenti normativi al fine di consentire ai legittimi proprietari di immobili occupati abusivamente di ripristinare il pieno esercizio del diritto di proprietà con celerità e senza eccessivi oneri;

quali siano gli orientamenti del Governo in merito alla necessità di adottare iniziative normative per introdurre nel nostro ordinamento azioni esecutive attraverso le quali le autorità di pubblica sicurezza, sulla base del titolo di proprietà dimostrabile attraverso la verifica presso la conservatoria e l'ufficio del registro, possano far restituire al legittimo proprietario il godimento del bene occupato abusivamente.

(2-01237) «Vallascas».

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