Interrogazione, Pignatone M5S Camera, su ripartizione fondi Feasr

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Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02323

presentato da

PIGNATONE Dedalo Cosimo Gaetano

testo di

Martedì 8 giugno 2021, seduta n. 520

PIGNATONE, MAGLIONE, MARZANA, BILOTTI, GALLINELLA, PARENTELA, CILLIS, L'ABBATE, CASSESE, CADEDDU, ALBERTO MANCA e GAGNARLI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:

i contributi all'agricoltura rappresentano una componente molto importante per l'intero settore, sia per dare un sostegno diretto alle aziende, sia per orientare la produzione agricola;

i fondi europei relativi alla PAC – Politica Agricola Comunitaria – hanno una programmazione settennale; l'ultima si è conclusa nel 2020 e, a partire dal 2021, sarebbe dovuta entrare in vigore la nuova;

alla luce dei ritardi sull'accordo a livello comunitario, si è ritenuto di far entrare a pieno regime la nuova PAC nel 2023, considerando 2021 e 2022 quali anni transitori; in particolare si è molto dibattuto in ordine ai criteri di ripartizione dei fondi legati al FEASR – Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale;

si sa bene che i criteri sottesi alla ripartizione di tali fondi derivano da accordi siglati all'interno della Conferenza Stato-Regioni; tuttavia, da diversi mesi le regioni hanno cercato una intesa senza però essere arrivate ad una decisione unanime;

in particolare si è creata una situazione che ha visto contrapporre 14 regioni a favore dell'adozione di nuovi criteri di ripartizione e 6 a favore dei criteri storici. È evidente che la scelta dei criteri si ripercuote sulle somme che andranno distribuite alle singole regioni;

lo scontro tra le regioni e relativa paralisi decisionale venuta a realizzarsi stanno di fatto arrecando gravi danni all'agricoltura italiana per l'impossibilità di programmazione e spesa da parte delle regioni;

in tale contesto, il Ministro interrogato è intervenuto al fine di favorire un accordo ed ha provveduto ad elaborare diverse proposte di stimolo alle regioni: la prima proposta ha visto una ipotesi di ripartizione pari al 70 per cento delle risorse con i vecchi criteri e il 30 per cento con quelli nuovi, la seconda ipotizzava invece una ripartizione delle risorse pari al 90 per cento con i vecchi criteri e 10 per cento con quelli nuovi per il 2021 e il 70 per cento-30 per cento per il 2022;

sia la prima che la seconda proposta non sono state accettate dalle regioni e a questo punto la decisione sarà presa all'interno del Consiglio dei ministri;

si osserva che l'adozione dei nuovi criteri rischierebbe di vedere attribuite minori risorse soprattutto alle regioni del Sud, rischiando di penalizzare aziende agricole che si trovano già all'interno di un tessuto economico fragile –:

in base a quanto esposto in premessa, quali iniziative intenda intraprendere al fine di superare la fase di impasse, alla luce delle diverse esigenze manifestate dalle regioni e in considerazione degli effetti che qualsivoglia decisione produrrà per il futuro del sistema agricolo del Meridione.

(3-02323)

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