Interrogazione, Viviani Lega Camera, su nuova ripartizione quote nazionali tonno rosso

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Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09460

presentato da

VIVIANI Lorenzo

testo di

Lunedì 7 giugno 2021, seduta n. 519

VIVIANI, BUBISUTTI, GASTALDI, GERMANÀ, GOLINELLI, LIUNI, LOLINI, LOSS, MANZATO, PATASSINI e TARANTINO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

la questione delle quote del tonno rosso è un argomento molto complesso, proprio perché l'applicazione di esse deriva, da una parte, da regolamenti sovranazionali e, dall'altra, da provvedimenti nazionali, che impongono determinate quote all'interno delle quali le nostre marinerie devono operare ed adeguarsi;

con decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, annualmente, si ripartiscono i contingenti di tonno rosso – per la campagna di pesca 2021 la quota per il nostro Paese è di 4.745,34 tonnellate – tra circuizione, palangaro, tonnara fissa, pesca sportiva/ricreativa e quota indivisa;

in sede di sbarco delle catture accessorie (by-catch) la percentuale ammessa in sede di sbarco è pari al 20 per cento da calcolarsi su base annuale, unicamente per le imbarcazioni denominate «feluche» e per quelle ricadenti nella fattispecie della «piccola pesca costiera»; tale percentuale viene calcolata sulla base dei dati risultanti dal giornale di bordo (logbook) calcolato in base al peso e/o al numero; dalla suddetta percentuale, però, viene escluso l'attrezzo del palangaro derivante;

inoltre, i dati di cattura del triennio 2017-2019 hanno evidenziato che, tra i mesi di maggio e di giugno, il contingente cosiddetto «indiviso (Uncl)» si va velocemente ad esaurire con la conseguente interruzione definitiva dei prelievi accessori di tonno rosso;

risulta agli interroganti che anche per quest'anno vi è una rilevante anticipazione delle consuete tempistiche di esaurimento del contingente Uncl, con la conseguenza di non poter assicurare la copertura alle catture accidentali;

anche quest'anno è già stata raggiunta la quota di catture by-catch ammesse e per il principio precauzionale si è proceduto alla chiusura immediata delle catture accessorie di tonno rosso a valere sulla annualità 2021, impedendo quindi le operazioni di sbarco e commercializzazione per le imbarcazioni non autorizzate alle catture al bersaglio;

con la chiusura accidentale della pesca al tonno rosso si ripropone, quindi, il problema della gestione delle quote. Tanti pescatori che da oggi pescheranno accidentalmente il tonno non potranno metterli in commercio con la normativa attuale;

si tratta di uno spreco biologico di risorse, uno spreco economico per aziende e operatori già duramente provati dalla crisi pandemica, un grave danno per l'intero comparto che rischia di favorire anche pratiche illegali;

inoltre, risulta agli interroganti che da alcuni giorni sono presenti numerose tonnare battenti bandiera di un Paese terzo al limite delle nostre acque territoriali, impegnate nella pesca al tonno rosso;

subito dopo la chiusura della quota accidentale è iniziata la stagione della circuizione e, inoltre, per la maggior parte dei pescatori italiani, c'è l'impossibilità di sbarcare il tonno pescato accidentalmente, pesca accidentale che avviene sovente soprattutto da parte della marineria che pesca il pesce spada, essendo il tonno presente in grandi quantitativi nel nostro mare –:

quali iniziative urgenti intenda mettere in atto affinché sia definita una nuova ripartizione delle quote a livello nazionale per quello che si può definire come «l'oro blu» presente in grande quantità nel nostro mare;

se non intenda, per quanto di competenza, adottare iniziative per rafforzare il regime di controlli verso i pescherecci battenti bandiera di altri Stati all'interno delle acque territoriali italiane, sia per far sì che vengano rispettate le quote assegnate ai singoli Paesi, sia per un monitoraggio delle unità straniere (dell'Unione europea ed extra-Unione europea) che entrano nelle acque sottoposte alla sovranità/giurisdizione italiana, al fine di tutelare gli interessi marittimi nazionali e garantire lo sfruttamento sostenibile delle risorse ittiche dei nostri mari;

se non intenda adottare iniziative per includere anche gli attrezzi di palangaro derivante nella quota del 20 per cento annuale in sede di sbarco.

(4-09460)

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