Interrogazione, Collina Pd Senato, su polizze assicurative agevolate e fondi mutualistici a tutela agricoltori

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Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-02512

presentata da

STEFANO COLLINA

mercoledì 12 maggio 2021, seduta n.325

COLLINA, TARICCO - Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. - Premesso che:

tra la seconda metà di marzo e la prima metà di aprile 2021, l'intero territorio nazionale è stato colpito duramente da gelate tardive, che hanno causato ingenti danni alla produzione agricola, stimati nei casi più gravi tra il 50 e il 75 per cento;

le calamità naturali che colpiscono le produzioni agricole si ripetono ormai con cadenza periodica, provocando pesanti ricadute sulla redditività di numerose aziende agricole e sulle finanze pubbliche in ragione degli interventi di ristoro necessari alla ripresa delle attività colpite;

il fondo di solidarietà nazionale (FSN) di cui all'articolo 1 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, ha l'obiettivo di promuovere interventi di prevenzione dei danni alle produzioni agricole e zootecniche, alle strutture aziendali, agli animali e agli impianti produttivi causati da calamità naturali ed eventi atmosferici di portata eccezionale. Il FSN interviene per incentivare per le aziende agricole la stipula di contratti assicurativi e prevede, nel rispetto della normativa UE sugli aiuti di Stato, interventi compensativi ex post in favore delle imprese agricole colpite dalle avversità atmosferiche in caso di danni a produzioni, strutture e impianti non ricompresi nel piano assicurativo annuale, ed interventi di ripristino delle infrastrutture connesse all'attività agricola. Al fine di favorire la piena copertura assicurativa dai rischi climatici, in base agli articoli 2 e 2-bis, lo Stato concede agli imprenditori agricoli contributi sui premi assicurativi e sulle quote di adesione a fondi di mutualizzazione, che in alcuni casi possono arrivare al 70 per cento della spesa sostenuta. La sottoscrizione delle polizze assicurative è prevista su base volontaria e può avvenire in forma individuale o collettiva. La determinazione dei valori assicurabili con le polizze agevolate sono stabiliti sulla base di rilevazioni almeno triennali dell'ISMEA;

lo Stato ha destinato, nel periodo 2015-2020, risorse pari a complessivi 1,3 miliardi di euro, cui si aggiungono ulteriori stanziamenti previsti per il biennio 2021-2022, per la concessione di contributi sui premi assicurativi, al fine di prevenire le pesanti perdite di reddito da parte delle imprese agricole e zootecniche in caso di calamità naturali. La diffusione delle coperture assicurative agevolate nel settore agricolo, nonostante gli strumenti e le risorse a disposizione, non ha tuttavia ancora raggiunto livelli accettabili, determinando uno stato di crisi del settore ogni qualvolta si verifichi un evento climatico avverso. Il mercato assicurativo agevolato riguarda circa il 10 per cento della superficie agricola utilizzata (SAU) ed è caratterizzato da un'elevata concentrazione dei rischi assicurati su poche colture e da una dislocazione territoriale molto circoscritta in alcune aree del Paese;

secondo il rapporto sulla gestione del rischio in agricoltura, realizzato da ISMEA, sulla base dei dati aggiornati al 2019, dopo un picco di 82.254 aziende assicurate nel 2014, tale valore è sceso a 58.905 nel 2017 per attestarsi a 63.651 aziende nel 2019. Secondo il rapporto, in quegli anni è cresciuto il totale delle superfici assicurate, superando i 1,2 milioni di ettari nel 2019 con una crescita del 10,3 per cento rispetto al 2018 e una netta prevalenza, l'81,4 per cento del totale, del Nord Italia;

le ragioni della scarsa diffusione delle coperture assicurative sui rischi delle catastrofi in agricoltura risultano fortemente condizionate da due fattori: a) la difficoltà delle compagnie di assicurazione a piazzare tali rischi presso le compagnie di riassicurazione internazionali; b) l'esistenza di importanti distretti produttivi, in particolare nel Centro-Sud, che non fanno ricorso alle assicurazioni agricole agevolate;

le esperienze degli ultimi 20 anni hanno dimostrato la scarsa efficacia dello strumento di intervento ex post del FSN. La diffusa mancata copertura assicurativa da rischi da catastrofi nel settore agricolo costringe, di volta in volta, il Governo a periodici stanziamenti di risorse aggiuntive del FSN per far fronte, in deroga alla normativa vigente, ai danni subiti dalle aziende agricole non assicurate, con oneri a carico del bilancio pubblico nell'ordine di centinaia di milioni di euro all'anno;

i mutamenti climatici in atto sono destinati ad accentuarsi nei prossimi anni con fenomeni di natura eccezionale sempre più frequenti. A fronte di tale scenario, unitamente al fenomeno di anti selezione del rischio, emerge il rischio di forti criticità in termini di sostenibilità tecnica del settore delle assicurazioni agricole e delle finanze pubbliche;

un maggiore coinvolgimento delle aziende agricole nella stipula delle polizze assicurative o nell'impegno in fondi mutualistici rappresenta, pertanto, un obiettivo fondamentale per il Paese, necessario a garantire la capacità dell'intero settore di reagire alle condizioni avverse e a godere in pieno dei benefici previsti dalla normativa vigente;

nel corso dell'ultimo decennio, la PAC ha dato notevole attenzione al tema della gestione del rischio nel settore agricolo, a tutela degli agricoltori e del sistema produttivo agricolo della UE. Nella programmazione relativa al periodo 2021-2027, per garantire la redditività del settore, è stato previsto un rafforzamento delle misure di gestione del rischio con fondi a disposizione degli Stati membri per favorire l'accesso degli imprenditori agricoli a contributi finanziari per il pagamento dei premi di assicurazione e per l'adesione a fondi di mutualizzazione,

si chiede di sapere:

quali siano le valutazioni del Ministro in indirizzo sui fatti esposti e quali iniziative specifiche intenda assumere al fine di incrementare progressivamente in tutto il territorio nazionale la superficie e il numero delle imprese agricole che si avvalgono di polizze assicurative agevolate o di fondi mutualistici a copertura dei rischi da catastrofi in agricoltura, ivi compresi quelli non inseriti nei piani assicurativi di cui al decreto legislativo n. 102 del 2004, anche valutando la possibilità di un quadro normativo che preveda formule parzialmente obbligatorie ed in forma combinata tra i due strumenti;

se non ritenga necessario, al fine di sostenere il settore agricolo, innalzare almeno fino all'80 per cento il contributo pubblico a copertura della spesa sostenuta delle imprese agricole per la stipula di polizze assicurative contro i rischi da calamità naturali e se intenda incrementare lo stanziamento di risorse del FSN utilizzando anche le risorse della PAC relative al periodo 2021-2027;

se non ritenga necessario adottare ogni iniziativa utile al fine di rafforzare e promuovere i fondi mutualistici in grado di compensare finanziariamente gli agricoltori e gli allevatori per le perdite derivanti da malattie o da un fenomeno specifico di inquinamento, contaminazione o degrado della qualità dell'ambiente connesso a un determinato evento di portata geografica limitata;

se non ritenga urgente, per far fronte ai danni alle produzioni agricole dovuti agli eventi meteorologici avversi, prevedere in ogni caso un adeguato stanziamento di risorse in favore delle aziende che hanno subito danni alle produzioni, includendo negli aiuti anche le non assicurate.

(3-02512)

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