Nutrinform vs Nutriscore, Piretta (Campus Biomedico): No a cibi buoni o cattivi, si a dieta mediterranea e alimentazione equilibrata. Nutriscore non educativo

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“Il problema di obesità e sovrappeso è ciò che ha spinto l’Oms a cercare delle soluzioni, perché tra le maggiori cause di malattie cardiovascolari, tumori e malattie neurodegenerative” dichiara Luca Piretta, Campus Biomedico Roma, nel corso del webinar “Alimentazione sana, informazione corretta: Nutrinform battery vs Nutriscore” organizzato da Confagricoltura e Agronetwork.

“Fondamentale però è anche il discorso sulla genetica personale. La complessità del tema non può allora richiudersi nell’argomentazione di un cibo buono e di uno cattivo.

La biodiversità dell’alimentazione è poi fondamentale per una biodiversità del microbiota, questo è equivalente di salute” prosegue.

“Le diete restrittive, la privazione di alimenti e nutrienti comporta una riduzione della biodiversità del microbiota, comportando dunque maggiore fragilità nelle persone. Perdere peso e dimagrire sono concetti diversi. Bisogna rispettare l’equilibrio dei nutrienti, evitando diete squilibrate. Questo si ricollega a delle direttive legate al nutriscore ed a quei sistemi che puniscono alcuni alimenti con l’obiettivo di farci perdere peso senza genere conto delle modalità e conseguenze.

I sistemi di etichettatura punitivi, come il nutriscore, ci mettono in allarme su ciò che mangiamo di troppo, quindi togliendo sale, grassi, ecc. In realtà quello che occorre fare è mangiare più di alcune cose, come cereali integrali, frutta, fibre, pesce. Abitudini alimentari che non vengono prese in considerazione nei parametri dei sistemi punitivi” sottolinea Piretta.

“Quello che conta è fare una dieta che contenga tutti gli alimenti. Bisogna educare alla proporzionalità corretta, ma anche all’attività fisica e al riposo. Una sana alimentazione non è dire che un cibo fa bene e un altro male, l’argomento è invece molto più complesso. Bisogna considerare la qualità della vita, la dieta mediterranea gioca un ruolo fondamentale.

Una etichettatura sbagliata può fare maggiori danni di una etichettatura assente.

Orientate un acquisto con un colore non è educativo perché non inserisce l’alimento in un contesto di dieta personale, si cade in questo modo nel pericoloso errore di far credere che ci siano alimenti buoni e alimenti cattivi.

Quello che è importante è informare, se è necessario adottare un sistema di etichettatura il migliore è allora quello informativo” conclude.

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