Nutrinform vs Nutriscore, Postorino (Confagricoltura): Dietro al Nutriscore volontà di orientare consumatori e standardizzare alimentazione

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“È assolutamente necessario proseguire a dibattere questi temi per far capire meglio l’importanza dell’argomento” dichiara Francesco Postorino (Confagricoltura) nel corso del webinar “Alimentazione sana, informazione corretta: Nutrinform battery vs Nutriscore” organizzato da Confagricoltura e Agronetwork.

“C’è una convinzione diffusa sulla necessità di parlare di un argomento che ci è estremamente vicino come l’alimentazione. Quanto abbiamo fatto però non è ancora abbastanza per scongiurare il nutriscore.

L’alimentazione è connesso allo star bene, è fondamentale sottolinearlo ogni volta che possiamo.

Il modello alimentare deve coniugare la scienza con la tradizione, ovvio allora il riferimento alla dieta mediterranea e non possiamo perciò prescindere dalle realtà territoriali” prosegue.

“Un errore strategico è quello di contrapporre il prodotto alle abitudini alimentari. Viene demonizzato troppo spesso un prodotto senza però considerare le quantità. Non si tiene conto delle modalità di alimentarsi.

La cultura delle diete è un argomento da coltivare. Standardizzare la dieta attraverso i colori non è una buona idea, soprattutto non è uno strumento utile per valorizzare le caratteristiche degli alimenti e dei valori territoriali.

Sull’etichettatura fronte pacco è poi fondamentale sottolineare l’esigenza di grande chiarezza.

La grande sintonia su questi argomenti ha già dato dei risultati, di carattere diplomatico in primis. Abbiamo fatto lievitare una sintonia sulle nostre posizioni anche da parte di altri paesi che prima erano ben collegati al nutriscore, penso alla Spagna ad esempio” sottolinea Postorino.

“Non stiamo però parlando solo di cultura, ma anche di economia. Dietro queste scelte si celano spesso degli orientamenti che ci portano a delle evoluzioni oggi invisibili, che però si possono intravedere. Dietro a questo orientamento del nutriscore c’è un disegno molto evidente, quello della standardizzazione e di orientare i consumatori verso una strada che non fa bene nè ai produttori nè agli stessi consumatori.

Fondamentale allora è affrontare il dialogo e confrontarci sui temi. Dobbiamo dare informazioni oggettive e scientifiche, rendendo tutti consapevoli delle scelte e di come ci alimentiamo” conclude.

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