Giornata mondiale ambiente: Florovivaisti Italiani, ripristinare gli ecosistemi partendo da un seme

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Prevenire e arrestare i danni inflitti agli ecosistemi del Pianeta, a partire dal semplice gesto della messa a dimora di una pianta. E’ questo il messaggio dell’Associazione Florovivaisti Italiani in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente dedicata al “Ripristino degli Ecosistemi”, sottolineando la strategicità del florovivaismo nel fornire servizi eco-sistemici e benessere sociale alla collettività. Su queste basi, i Florovivaisti Italiani hanno partecipato all’iniziativa della Croce Rossa Italiana, “Pianta il seme della sostenibilità”, in partnership con Cia-Agricoltori Italiani e l’Associazione Italiana Sementi, donando oltre 700 bustine di sementi e più di 50 piante di frutta e verdura. Un’azione dal grande valore in termini di impatto ambientale, se pensiamo che ogni piantina –una volta giunta a maturità– sarà in grado di assorbire tra i 10 e i 20 Kg di CO2 all’anno.

In questa giornata in cui si celebra l'ambiente, è particolarmente importante per i Florovivaisti Italiani partecipare all’iniziativa di Croce Rossa Italiana. “Vogliamo celebrare questa giornata con un gesto importante non solo per l'ambiente –dichiara Aldo Alberto, presidente dell’Associazione- ma anche perché simbolo della volontà di ripartenza del nostro Paese. Cogliamo l’occasione anche per ringraziare CRI per l'enorme sforzo che sta portando avanti con le vaccinazioni per tutti i cittadini”.

La Giornata del 5 giugno lancerà ufficialmente il decennio delle Nazioni Unite per il ripristino dell’ecosistema, in linea con le iniziative strategiche della Commissione europea per il raggiungimento della neutralità climatica. Tutte strade importanti per la tutela del paesaggio e per preservare la biodiversità e la vivibilità dei luoghi. In particolare, le città italiane e le aree interne e rurali del Paese, che hanno le potenzialità per diventare centri nevralgici di una nuova normalità, fondata su un rinnovato valore riconosciuto al verde.

“L’ambiente e il cambiamento climatico dovrebbero essere priorità per le agende politiche di tutto il mondo –aggiunge il presidente dei Florovivaisti Italiani, Aldo Alberto-. Tutti i giorni usufruiamo in maniera inconsapevole dei benefici che ci offrono gli ecosistemi naturali. Si pensi, per esempio, alla regolazione del clima e della composizione dei gas atmosferici”. Alberto ricorda che non sono solo i giardini e i viali i luoghi ideali dove piantumare, ma ci sono anche tetti, pareti, balconi e terrazzi delle nostre città. Tanti polmoni metropolitani utili a ridurre l’accumulo di calore, contrastare l’inquinamento acustico e le polveri sottili, contribuendo anche al deflusso delle acque piovane.

Il settore florovivaistico costituisce un’importante componente socioeconomica del Paese grazie alle sue 24 mila aziende, che con 2,5 miliardi di fatturato realizzano il 5% del Pil agricolo nazionale. Con l’indotto a monte e a valle della produzione, lavorano nel comparto oltre 100mila addetti tra i più specializzati del mondo agricolo: sono vivaisti e produttori del verde, sia che si tratti di piante ornamentali e fiori che di alberi e piante da frutto.

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