La tecnologia ha trasformato la nostra vita
quotidiana, portando nelle case dispositivi smart che semplificano molte
attività. Ma cosa succede quando questi elettrodomestici non sono solo “smart”,
ma anche curiosi? In particolare, la diffusione delle friggitrici ad aria
connesse, degli assistenti vocali e di altri dispositivi domestici ha sollevato
preoccupazioni per la privacy. Secondo recenti studi, alcuni di questi
elettrodomestici possono monitorare più di quanto immaginiamo, raccogliendo
dati che vanno ben oltre le semplici preferenze di cottura.
Questo post esplora i rischi nascosti dei
dispositivi smart, cosa fanno con i dati raccolti e come proteggere la propria
privacy, evitando che gli elettrodomestici si trasformino in veri e propri
“spioni” casalinghi.
Come gli
elettrodomestici smart raccolgono e usano i tuoi dati
Negli ultimi anni, l’integrazione della
tecnologia smart negli elettrodomestici ha reso possibile una serie di funzioni
avanzate. Dal monitoraggio delle preferenze di cottura fino alla possibilità di
avviare un ciclo di pulizia con il solo comando della voce, il progresso ha
portato grande comodità. Tuttavia, insieme a queste funzionalità, emergono
nuovi interrogativi: cosa sanno effettivamente questi dispositivi di noi? Perché
una friggitrice ad aria dovrebbe essere collegata a Internet e raccogliere
informazioni?
- Accesso a dati personali: Alcuni
dispositivi richiedono l’accesso a dati sensibili per poter essere
configurati. Ad esempio, le friggitrici ad aria più avanzate, come quelle
prodotte da marchi quali Aigostar e Xiaomi, possono richiedere l’accesso a
un account personale, il che implica la raccolta di informazioni su nome,
indirizzo email e talvolta persino posizione.
- Monitoraggio delle abitudini: Molti
dispositivi raccolgono informazioni sulle abitudini di utilizzo. La tua
friggitrice sa quali alimenti preferisci cucinare, a che ora la utilizzi
più spesso e può persino registrare le tue preferenze di cottura. Queste
informazioni potrebbero sembrare innocue, ma possono fornire dettagli
significativi sulla tua routine e abitudini alimentari.
- Invio di dati a server esterni: Uno
degli aspetti più controversi riguarda il fatto che alcuni
elettrodomestici inviano dati a server esterni, spesso situati in altri
paesi. Ad esempio, secondo un rapporto dell’associazione di consumatori
britannica Which?, le friggitrici ad aria Aigostar e Xiaomi inviano dati
personali a server situati in Cina, con l’obiettivo dichiarato di
migliorare l’esperienza utente e di “ottimizzare le prestazioni” del
dispositivo. Ma quali garanzie abbiamo su come questi dati verranno
utilizzati?
- Tracker di terze parti: Alcuni
elettrodomestici smart, come le friggitrici Xiaomi, utilizzano tracker di
terze parti. L'app di gestione della friggitrice Xiaomi si collega,
infatti, a Facebook e TikTok attraverso la piattaforma di advertising
Pangle, tracciando i dati per finalità commerciali e pubblicitarie. I
tracker raccolgono informazioni come la frequenza di utilizzo, il tipo di
cibi preparati e persino l'orario di utilizzo della friggitrice, tutto per
generare un profilo di utilizzo personalizzato.
Come queste
informazioni vengono usate (e monetizzate)
I dati raccolti dai dispositivi smart non restano
inutilizzati. Anzi, rappresentano un valore commerciale per le aziende
produttrici, che possono usarli per migliorare il marketing e ottimizzare le
vendite. Ma cosa accade quando i dati vengono raccolti per altri scopi?
- Marketing personalizzato: In molti
casi, i dati raccolti vengono utilizzati per creare campagne pubblicitarie
personalizzate. Ad esempio, sapere che preferisci cucinare patatine ogni
sera potrebbe essere sufficiente per mostrarti annunci mirati di oli da
cucina, prodotti per friggere o altri dispositivi di cottura.
- Vendita di dati a terzi: In altri
casi, i dati possono essere venduti a società di terze parti, spesso con
l’intento di studiare i comportamenti di consumo. L’analisi di queste
informazioni può aiutare le aziende a ottenere insight preziosi sulle
abitudini dei consumatori, anche se questo significa compromettere in
parte la privacy degli utenti.
- Sicurezza e rischio di violazioni: Quando i
dati vengono inviati a server esterni, aumentano anche i rischi di
violazioni della sicurezza. Un hacker potrebbe accedere alle tue
informazioni personali attraverso una falla di sicurezza nel sistema, con
conseguenze potenzialmente disastrose. Anche se le aziende implementano
protocolli di sicurezza, il rischio di attacchi informatici è sempre
presente e può mettere a repentaglio la privacy degli utenti.
I rischi per
la privacy nei dispositivi quotidiani
📱 Gli
assistenti vocali sempre in ascolto
Gli assistenti vocali, come Alexa e Google Home,
sono tra i dispositivi più discussi in tema di privacy. Sebbene progettati per
rispondere solo a specifici comandi vocali, numerosi report indicano che spesso
attivano la funzione di ascolto accidentalmente, raccogliendo conversazioni
private.
I rischi per
la privacy nei dispositivi quotidiani
Viviamo in un'epoca in cui i dispositivi smart
non sono più un lusso, ma una parte integrante della nostra vita quotidiana.
Dalle friggitrici ad aria connesse a Internet agli assistenti vocali, passando
per le lavatrici intelligenti e i robot aspirapolvere, molti di questi
apparecchi sono dotati di connettività e raccolgono dati per funzionare meglio.
Tuttavia, questa interconnessione porta con sé una serie di rischi per la
privacy che spesso vengono trascurati o sottovalutati.
Questi elettrodomestici “intelligenti” sono
progettati per conoscere le nostre abitudini e preferenze, ma quanto sanno
davvero di noi? Possono raccogliere informazioni estremamente dettagliate sulla
nostra vita, dai tempi in cui siamo in casa alle nostre abitudini alimentari,
fino a informazioni sensibili come la posizione geografica. Tutto questo
solleva una domanda importante: quali sono i rischi per la privacy derivanti
dall’utilizzo di questi dispositivi?
🤖 I dispositivi
sempre in ascolto: assistenti vocali e microfoni
Gli assistenti vocali, come Amazon Alexa, Google
Home e Siri, sono diventati strumenti indispensabili per molte persone. La loro
capacità di rispondere a domande, riprodurre musica e persino controllare altri
dispositivi domestici li ha resi estremamente popolari. Tuttavia, funzionano
grazie a microfoni sempre attivi, pronti a captare qualsiasi parola chiave per
rispondere prontamente. Ma questi microfoni registrano solo ciò che vogliamo?
Studi hanno dimostrato che, a volte, gli assistenti vocali possono attivarsi
involontariamente, ascoltando e registrando conversazioni private.
- Questi dispositivi, una volta attivati, trasmettono le registrazioni
ai server dell’azienda per “migliorare l’accuratezza” e affinare le
risposte future.
- Anche se le aziende garantiscono che i dati sono protetti, ci sono
stati casi in cui registrazioni personali sono state divulgate
accidentalmente a terzi, compromettendo la privacy degli utenti.
- Per chi cerca una maggiore sicurezza, alcuni modelli offrono la
possibilità di disattivare il microfono fisicamente, un’opzione utile, ma
che non risolve il problema alla radice.
📸 Telecamere e
sensori in casa: l’occhio elettronico sui nostri spazi
Le telecamere smart per la sicurezza domestica e
i campanelli intelligenti sono sempre più diffusi nelle case. Permettono di
monitorare le abitazioni in tempo reale, rilevare movimenti sospetti e tenere
lontani potenziali intrusi. Ma cosa succede quando questi dispositivi, dotati
di intelligenza artificiale, iniziano a raccogliere informazioni su tutto ciò
che accade nei dintorni?
- Le telecamere smart possono raccogliere dati visivi e audio su
chiunque entri nella loro area di sorveglianza, e spesso le registrazioni
vengono salvate su cloud, il che le espone a possibili attacchi.
- Alcune videocamere inviano dati non solo ai server dell’azienda
produttrice, ma anche a partner terzi, il che significa che le immagini di
casa nostra possono essere visualizzate e analizzate anche da altre
aziende.
- I sensori di movimento e le videocamere con riconoscimento facciale
possono memorizzare informazioni sul numero di persone presenti, sul loro
aspetto e persino sulle loro abitudini, creando un archivio di dati
personale senza che ne siamo consapevoli.
🌐 La raccolta
di dati nei dispositivi di uso quotidiano
Molti elettrodomestici di uso comune sono dotati
di connessione Wi-Fi, il che consente loro di essere controllati da remoto
tramite app dedicate. Tuttavia, questa comodità comporta un prezzo da pagare in
termini di privacy.
- I frigoriferi smart, ad esempio, possono monitorare i prodotti che
abbiamo all'interno e inviare promemoria per ricordarci di fare la spesa,
basandosi sulle nostre abitudini alimentari. In questo modo, vengono
raccolte informazioni dettagliate sulle nostre preferenze alimentari.
- Le lavatrici e lavastoviglie smart, invece, registrano informazioni
sui nostri cicli di lavaggio e sulle nostre abitudini di pulizia, dati che
possono sembrare innocui, ma che rappresentano una miniera di informazioni
sulle nostre routine quotidiane.
- Anche i robot aspirapolvere, come Roomba, mappano le nostre case per
ottimizzare la pulizia. Questi dati, se non gestiti correttamente, possono
essere sfruttati per tracciare informazioni sulla disposizione degli
ambienti e sul loro utilizzo.
🕵️ Dati di
posizione: quando i dispositivi sanno dove siamo
Alcuni dispositivi smart, come gli smartwatch,
raccolgono e trasmettono dati di posizione per consentire la funzionalità GPS.
Sebbene questo possa essere utile per attività come il monitoraggio delle
attività fisiche, la raccolta di dati di posizione rappresenta un rischio
significativo per la privacy, poiché può rivelare movimenti e abitudini
quotidiane.
- Le app di gestione di questi dispositivi spesso chiedono accesso alla
posizione in tempo reale, anche quando non è strettamente necessario per
il loro funzionamento.
- Alcuni elettrodomestici smart, come i termostati intelligenti,
raccolgono informazioni sulla posizione per “adattarsi” ai nostri ritmi
quotidiani, regolando la temperatura in base a quando siamo a casa o
fuori.
- La posizione è un dato particolarmente sensibile: se un dispositivo
connesso viene violato, il rischio che un estraneo possa sapere quando
siamo fuori casa o rilevare i nostri spostamenti è reale.
🔒 La sicurezza
dei dati e il rischio di hacking
Con tutti questi dati sensibili in gioco, la
sicurezza dei dispositivi smart diventa cruciale. Tuttavia, molti
elettrodomestici smart sono progettati con una scarsa protezione della privacy,
il che li rende vulnerabili agli attacchi informatici.
- Alcuni produttori di dispositivi non applicano protocolli di sicurezza
avanzati, rendendo possibile l’accesso non autorizzato ai dati da parte di
hacker.
- Le vulnerabilità possono essere sfruttate per rubare informazioni
personali, come dettagli delle carte di credito o informazioni sulla
nostra vita domestica.
- In casi estremi, i cybercriminali possono persino prendere il
controllo dei dispositivi, spaventando gli utenti o causando danni reali.
🧩 La mancanza
di trasparenza delle aziende tecnologiche
Molti produttori di dispositivi smart non sono
completamente trasparenti su quali dati raccolgono e su come li utilizzano.
Questo crea una situazione in cui gli utenti, spesso, non sono consapevoli
della quantità di informazioni che vengono monitorate.
- Le informative sulla privacy sono spesso lunghe e complicate, il che
scoraggia molti dal leggerle e comprendere effettivamente cosa accettano.
- Le aziende possono aggiornare queste informative senza notificare
adeguatamente gli utenti, aggiungendo nuovi metodi di raccolta dei dati o
cambiando le finalità di utilizzo.
- Gli utenti hanno poche possibilità di controllare come i propri dati
vengono condivisi con terze parti, e le opzioni per limitare la raccolta
dei dati sono spesso difficili da trovare o poco chiare.
📊 Conclusioni
implicite
I dispositivi smart sono strumenti potenti, ma
con essi arriva la responsabilità di comprendere i rischi per la privacy e fare
scelte consapevoli. Essere informati sui rischi e adottare misure per limitare
l'accesso ai dati può aiutare a proteggere la nostra privacy in un mondo sempre
più connesso.
Come
proteggersi dagli elettrodomestici “affamati” di dati
I dispositivi smart portano numerosi vantaggi, ma
il prezzo da pagare in termini di privacy può essere alto. Dai
frigoriferi alle friggitrici ad aria, passando per i termostati intelligenti,
ognuno di questi elettrodomestici può raccogliere dati su di noi, anche in modi
che non immagineremmo. Per proteggersi efficacemente, è essenziale adottare
alcune strategie e abitudini che ci permettono di tenere sotto controllo le
informazioni personali condivise.
Per prima cosa, è fondamentale conoscere il
livello di privacy offerto dai dispositivi prima di acquistarli. Molte
aziende non mettono chiaramente in evidenza i dettagli sulla raccolta dei
dati, quindi è importante leggere attentamente le recensioni, le specifiche
tecniche e le informative sulla privacy. Sapere in anticipo cosa
aspettarsi può aiutare a scegliere un prodotto che rispetta maggiormente la
nostra privacy.
Un altro passo cruciale è la gestione delle impostazioni
di sicurezza dei dispositivi. Subito dopo l’acquisto, è consigliabile
disabilitare qualsiasi funzione di condivisione dei dati che non sia
strettamente necessaria. Alcuni dispositivi permettono di limitare la
raccolta di informazioni o di impedire la condivisione con terze parti.
Configurare il dispositivo in modo che funzioni solo con i dati essenziali
aiuta a ridurre la possibilità che i nostri dati personali vengano sfruttati
per scopi commerciali o di marketing.
Per quanto riguarda le app di gestione,
spesso necessarie per controllare da remoto gli elettrodomestici, è bene
esaminare con attenzione le autorizzazioni richieste. Le app per
dispositivi smart spesso richiedono permessi aggiuntivi, come l’accesso alla
posizione, alla fotocamera o al microfono, che possono essere superflui.
Disattivare queste autorizzazioni non indispensabili limita le informazioni che
le app possono raccogliere.
Un ulteriore aspetto da considerare è l’uso di
una rete Wi-Fi protetta. Una rete domestica protetta da una password
forte e aggiornata riduce il rischio di accessi non autorizzati. Inoltre, per i
dispositivi che offrono l’opzione, è consigliabile attivare l’autenticazione a
due fattori, che aggiunge un ulteriore livello di protezione. Questo tipo di
protezione è particolarmente utile per gli elettrodomestici che memorizzano
dati sensibili o sono connessi alla rete con altre informazioni personali.
L’installazione di aggiornamenti software
è un’altra misura essenziale per mantenere al sicuro i dispositivi smart. Gli
aggiornamenti spesso includono correzioni per vulnerabilità che potrebbero
essere sfruttate da hacker per accedere ai dati raccolti dai dispositivi.
Controllare regolarmente la disponibilità di aggiornamenti e applicarli
tempestivamente può fare una grande differenza in termini di sicurezza.
Quando possibile, è preferibile scegliere
elettrodomestici di marchi che abbiano una buona reputazione in termini di protezione
dei dati. Alcuni produttori hanno standard di sicurezza più elevati e
politiche sulla privacy più chiare e trasparenti. Optare per aziende che
investono in sicurezza e rispettano la privacy degli utenti può essere una
garanzia aggiuntiva contro l’uso improprio dei nostri dati personali.
Un’altra tecnica per proteggere i dati consiste
nell’utilizzare reti separate per gli elettrodomestici smart. Creare una
rete Wi-Fi secondaria dedicata solo ai dispositivi smart è una strategia
efficace per isolare i dati degli elettrodomestici dal resto dei dispositivi,
come telefoni e computer, proteggendo ulteriormente la rete principale.
L’adozione di un firewall domestico può
essere di grande aiuto per monitorare e bloccare eventuali attività sospette.
Molti firewall permettono di controllare quali dispositivi accedono alla rete e
quali dati vengono trasmessi. È uno strumento avanzato, ma offre un ulteriore
livello di sicurezza per chi è particolarmente attento alla privacy.
Anche essere informati su quali dati vengono
condivisi con terze parti è un elemento chiave per proteggere la nostra
privacy. Alcuni produttori forniscono dettagli sulle informazioni condivise
con partner o aziende di marketing. Prendere nota di queste informazioni
permette di avere un quadro chiaro di come i nostri dati vengano utilizzati e,
se necessario, di cercare alternative più rispettose della privacy.
Se si utilizza un assistente vocale, è
bene ricordare che molte piattaforme offrono l’opzione di eliminare le
registrazioni vocali. Eliminare periodicamente le registrazioni può ridurre la
quantità di dati personali archiviati sui server delle aziende. In questo modo,
si riduce anche la possibilità che queste informazioni vengano utilizzate per
finalità diverse da quelle per cui sono state raccolte.
Un’altra pratica utile è quella di leggere
regolarmente le informative sulla privacy aggiornate dei dispositivi. Le
aziende possono modificare le proprie politiche nel tempo, quindi è importante
rimanere informati su eventuali cambiamenti. Prendersi del tempo per leggere le
informative, per quanto possa sembrare noioso, consente di capire se nuovi dati
vengono raccolti o se le informazioni vengono condivise con nuove terze parti.
Infine, una delle abitudini più importanti per
mantenere la propria privacy è mantenere un approccio consapevole. La
tecnologia smart offre molte comodità, ma è essenziale essere consapevoli dei
rischi e prendere decisioni informate. Scegliere di disattivare alcune funzioni
o di limitare la raccolta di dati può sembrare controintuitivo, ma aiuta a
proteggere la propria privacy nel lungo termine.
Essere consapevoli e adottare queste precauzioni
permette di continuare a utilizzare i dispositivi smart in modo sicuro, senza
rinunciare ai vantaggi che essi offrono.