๐ŸŒŠ Tragedia a Valdagno: la voragine che ha inghiottito padre e figlio durante il maltempo

 



La drammatica voragine di Valdagno ha inghiottito l'auto con Leone e Francesco Nardon mentre si recavano nel comune vicentino per offrire aiuto come volontari. I due sono stati travolti quando il ponte dei Nori รจ crollato a causa dell'eccezionale piena del torrente Agno, durante una delle piรน violente precipitazioni mai registrate nella zona con oltre 150mm di pioggia in poche ore.

Introduzione

Ti sei mai chiesto quanto puรฒ essere imprevedibile la forza della natura durante eventi meteorologici estremi? Il 17 aprile 2025, la cittadina di Valdagno, in provincia di Vicenza, รจ stata teatro di una tragedia che ha scosso l'intera comunitร  veneta. Una voragine improvvisa ha letteralmente inghiottito un'automobile con a bordo padre e figlio, Leone e Francesco Nardon, volontari che stavano cercando di prestare soccorso durante l'emergenza maltempo. Questo evento drammatico ci ricorda quanto sia importante comprendere i rischi legati al dissesto idrogeologico e come le alluvioni possano trasformarsi in tragedie nel giro di pochi istanti. Ma cosa รจ successo esattamente quella notte?

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Scopri la tragedia di Valdagno: padre e figlio inghiottiti dalla voragine durante il maltempo mentre portavano aiuto come volontari. I dettagli del disastro.

La dinamica della tragedia: come si รจ aperta la voragine di Valdagno

Nella serata del 17 aprile 2025, una precipitazione di eccezionale intensitร  ha colpito l'Ovest Vicentino, con picchi di oltre 190 millimetri di pioggia registrati nella zona di Staro. A Valdagno, in particolare, sono caduti circa 157 millimetri in poche ore, causando l'immediata piena del torrente Agno. La forza dell'acqua ha eroso progressivamente il terreno sotto il ponte dei Nori, creando un cedimento strutturale che ha generato un'enorme voragine proprio in corrispondenza della rotatoria d'ingresso sud della cittadina.

L'evento si รจ verificato intorno alla mezzanotte, quando Leone Francesco Nardon, 65 anni, e suo figlio Francesco, 34 anni, si stavano recando verso il centro di Valdagno con la loro Fiat Ulisse per portare aiuto come volontari. Secondo le ricostruzioni dei carabinieri, effettuate anche grazie alle telecamere di sorveglianza della zona, l'auto รจ stata letteralmente inghiottita dal cedimento improvviso della carreggiata, precipitando nel torrente in piena.

La dinamica dimostra quanto possano essere rapidi e devastanti gli effetti del maltempo quando si combinano piogge intense, terreni giร  saturi e infrastrutture sotto pressione. Questo tipo di eventi estremi richiede particolare attenzione da parte di cittadini e autoritร , specialmente in aree giร  vulnerabili al dissesto idrogeologico.

Chi erano Leone e Francesco Nardon: il tragico destino di padre e figlio

Leone Francesco Nardon, 65 anni, originario di Schio, e suo figlio Francesco, 34 anni, nato a Valdagno, erano i titolari della Sitec Srl, un'azienda locale con sede a Valdagno. Conosciuti e stimati nella comunitร  per il loro impegno civico, quella sera si stavano dirigendo verso il Comune per offrire il proprio contributo come volontari nelle operazioni di soccorso.

Secondo le testimonianze raccolte, i Nardon avevano appreso delle numerose cantine e piani bassi allagati nella zona e, spinti dal desiderio di aiutare i propri concittadini, avevano deciso di mettersi a disposizione della Protezione Civile. Un gesto di altruismo che purtroppo si รจ trasformato in tragedia.

La notizia della loro scomparsa ha profondamente colpito l'intera comunitร  valdagnese e non solo. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha espresso il proprio cordoglio dichiarando: "Esprimo il mio cordoglio alla famiglia e alla comunitร  di Valdagno, che in questo venerdรฌ santo viene colpita tanto duramente da un'ondata di maltempo eccezionale per violenza e quantitร  di pioggia caduta".

L'impegno civico dei Nardon rappresenta un esempio di quella solidarietร  che spesso emerge durante le emergenze, quando le comunitร  si stringono per affrontare insieme le difficoltร . La loro storia ci ricorda l'importanza della prudenza anche quando si รจ mossi dalle migliori intenzioni.

Le operazioni di ricerca e il ritrovamento dei corpi

Le ricerche sono iniziate immediatamente dopo la scomparsa dei due uomini, con i vigili del fuoco impegnati dalle ore 2.00 della notte tra il 17 e il 18 aprile. L'operazione ha visto coinvolte numerose squadre specializzate: soccorritori fluviali alluvionali, sommozzatori e i droni del nucleo regionale del Veneto, oltre all'elicottero Drago del reparto volo di Venezia.

Le condizioni meteorologiche avverse e la forza della corrente del torrente Agno hanno reso particolarmente complesse le operazioni di ricerca. La violenza della piena aveva trascinato i corpi per diversi chilometri lungo l'asse fluviale.

Alle ore 9.20 del 18 aprile รจ stato ritrovato il primo corpo, quello di Leone Francesco Nardon, nel bacino di laminazione di Trissino, situato a circa 10 chilometri a valle dal punto dell'incidente. Poche ore dopo, intorno alle 11.00, anche il corpo del figlio Francesco รจ stato recuperato, poco piรน a monte rispetto a quello del padre.

I soccorritori sono riusciti anche a individuare e recuperare l'automobile, una Fiat Ulisse, trascinata dalla forza della corrente. L'intero processo di ricerca e recupero ha coinvolto decine di operatori specializzati che, nonostante le condizioni difficili, hanno lavorato incessantemente fino al tragico ritrovamento.

Questo tipo di operazioni dimostra l'importanza di disporre di unitร  specializzate per le emergenze legate al maltempo e alle catastrofi naturali, in grado di intervenire rapidamente anche in condizioni estreme.

Il contesto meteorologico: precipitazioni record nell'Ovest Vicentino

L'evento meteorologico che ha colpito l'Ovest Vicentino nella giornata del 17 aprile 2025 รจ stato di portata eccezionale. Le stazioni meteorologiche hanno registrato valori di precipitazione mai visti prima in cosรฌ poco tempo nella zona, con dati che hanno dell'incredibile:

• Staro: 191 millimetri • Pian delle Fugazze: 200 millimetri • Recoaro Terme: 176 millimetri • Laghi: 167 millimetri • Posina: 166 millimetri • La Guardia: 165 millimetri • Valdagno: 157 millimetri • Valli del Pasubio: 148 millimetri

A Cornedo Vicentino, come sottolineato dal sindaco Francesco Lanaro, sono caduti "50 millimetri di acqua per metro quadrato in un'ora", un record storico per il territorio. Questi valori sono particolarmente significativi se si considera che si sono abbattuti su terreni giร  saturi a causa delle piogge cadute nei giorni precedenti, quando si erano registrati tra i 70 e i 120 millimetri d'acqua.

L'intensitร  delle precipitazioni ha causato l'immediata piena del torrente Agno, che ha superato tutti e tre i livelli di guardia, costringendo il Genio Civile ad aprire i bacini di laminazione di Montebello, Trissino e Caldogno per contenere la piena del Bacchiglione.

Questo evento meteorologico estremo si inserisce in un contesto piรน ampio di cambiamenti climatici che stanno aumentando la frequenza e l'intensitร  di fenomeni di questo tipo, rendendo sempre piรน necessaria un'adeguata pianificazione territoriale e la manutenzione delle infrastrutture, specialmente in aree giร  soggette a rischio idrogeologico.

I danni provocati dal maltempo nell'area di Valdagno

Il maltempo ha provocato danni ingenti in tutta l'area di Valdagno e nei comuni limitrofi. Oltre alla tragica voragine al ponte dei Nori, si sono verificati numerosi altri danni:

• Recoaro Terme: chiusura della strada provinciale 246 al km 28 (tra Bonomini e Facchini) a causa di una frana; frane anche in via Asilo, nella strada che porta alla contrada Camonda, in via Vascellari e in via Zuccante verso l'ecocentro.

• Cornedo Vicentino: sfioro del torrente Agno su tutti e tre i ponti (via Budrion, Briscola e via De Gasperi); contrada Zamperetti rimasta isolata per diverse ore; due frane ai Fini/Gobbi Alti e sulla Provinciale per Quargnenta; numerose cantine allagate in zona Spagnago, Oltre Agno San Martino, via Foscolo, Deledda, Oltre Agno e Strambay.

• Brogliano: vari smottamenti in diversi punti del paese; numerosi allagamenti causati dalla tracimazione di alcune valli, tra cui la Breseghello; rottura di un argine poco dopo il ponte in direzione Trissino, con conseguente danneggiamento della pista ciclabile.

• Arzignano: la frazione di Restena รจ stata colpita da pioggia e grandine violente, con frane, smottamenti e allagamenti che hanno coinvolto via Seneca, via Orazio, via Cinto, via Costalta e via Monte di Pena; in via Seneca l'acqua รจ entrata nelle abitazioni.

• Torrebelvicino: chiusura della strada che da Borgofuro porta a Tringole a causa di una frana del pendio e della presenza di piante sulla carreggiata.

• Valli del Pasubio: smottamento in contrada Cortiana.

La conta dei danni รจ ancora in corso, ma si preannuncia molto elevata. Le autoritร  locali hanno attivato tutte le procedure necessarie per la messa in sicurezza delle aree colpite e per fornire assistenza alla popolazione. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha dichiarato lo stato di emergenza e ha sottolineato l'importanza delle opere di difesa del suolo, come i bacini di laminazione, che "ancora una volta hanno salvato il Vicentino dalle conseguenze del maltempo".

La risposta delle istituzioni e dei soccorsi

La risposta delle istituzioni e dei soccorsi รจ stata immediata e massiccia. Sin dalle prime ore dell'emergenza, numerosi attori sono entrati in campo per gestire la situazione:

• Vigili del Fuoco: impegnati in centinaia di interventi in tutta l'area colpita, con squadre specializzate per le ricerche dei dispersi, tra cui soccorritori fluviali alluvionali, sommozzatori e operatori di droni.

• Protezione Civile: mobilitata a livello regionale e locale per fornire assistenza alle popolazioni colpite, con particolare attenzione alle zone piรน isolate.

• Genio Civile: ha gestito l'apertura dei bacini di laminazione di Montebello, Trissino e Caldogno per contenere la piena del Bacchiglione, risultata decisiva per evitare allagamenti in cittร .

• Comuni: i sindaci dell'area hanno coordinato le operazioni a livello locale, mantenendo la popolazione informata attraverso canali social e comunicazioni ufficiali.

• Regione Veneto: il presidente Luca Zaia ha seguito personalmente l'evolversi della situazione e ha dichiarato lo stato di emergenza, sottolineando come "le opere di difesa del suolo hanno salvato il Vicentino dalle conseguenze del maltempo".

• Prefettura di Vicenza: ha convocato una riunione straordinaria per fare il punto sulla situazione e coordinare gli interventi di soccorso.

• Polizia Locale e Carabinieri: hanno gestito la viabilitร  e garantito la sicurezza nelle aree colpite, contribuendo anche alle operazioni di ricerca dei dispersi.

L'assessore regionale alla protezione civile, Gianpaolo Bottacin, ha dichiarato: "Siamo in contatto con i sindaci e in supporto con le attivazioni delle organizzazioni di volontariato richieste". Questa sinergia tra diverse istituzioni ha permesso di gestire l'emergenza in modo coordinato, limitando per quanto possibile i danni a persone e cose.

La rapiditร  e l'efficacia della risposta hanno dimostrato l'importanza di un sistema di protezione civile ben organizzato e in grado di reagire prontamente alle emergenze legate al maltempo e alle catastrofi naturali.

Le lezioni da imparare: prevenzione e gestione del rischio idrogeologico

La tragedia di Valdagno offre importanti spunti di riflessione sulla prevenzione e gestione del rischio idrogeologico, un tema sempre piรน rilevante in un contesto di cambiamenti climatici e di aumento degli eventi meteorologici estremi.

In primo luogo, emerge l'importanza delle opere di mitigazione del rischio idraulico. I bacini di laminazione di Montebello, Trissino e Caldogno hanno svolto un ruolo fondamentale nel contenere la piena del Bacchiglione, evitando allagamenti in aree densamente popolate. Queste infrastrutture rappresentano investimenti strategici per la sicurezza del territorio.

รˆ altrettanto cruciale la manutenzione costante delle infrastrutture esistenti, in particolare ponti e attraversamenti fluviali. Il cedimento del ponte dei Nori a Valdagno evidenzia come strutture anche apparentemente solide possano collassare sotto l'effetto di eventi meteorologici estremi, soprattutto se non adeguatamente monitorate e mantenute.

Un altro aspetto fondamentale riguarda i sistemi di allerta precoce e la comunicazione del rischio alla popolazione. In situazioni di maltempo estremo, รจ essenziale che i cittadini siano informati tempestivamente sui pericoli e sulle precauzioni da adottare, evitando comportamenti rischiosi come attraversare ponti o aree potenzialmente pericolose.

La tragedia dei Nardon sottolinea anche l'importanza di una cultura della sicurezza che deve prevalere anche nelle situazioni di emergenza: la volontร  di aiutare non deve mai mettere a rischio la propria incolumitร , e tutte le operazioni di soccorso devono essere coordinate da personale esperto e adeguatamente formato.

Infine, รจ necessario ripensare la pianificazione territoriale in funzione dei cambiamenti climatici in atto, limitando l'urbanizzazione nelle aree a rischio e prevedendo interventi di adattamento che rendano il territorio piรน resiliente di fronte a eventi meteorologici sempre piรน intensi e frequenti.

L'esperienza di Valdagno ci insegna che investire nella prevenzione รจ l'unico modo per ridurre il rischio di tragedie simili in futuro, in un contesto in cui l'intelligenza artificiale puรฒ fornire un supporto significativo nella previsione e gestione di eventi meteorologici estremi.

FAQ sul maltempo a Valdagno e sulla voragine

๐Ÿ“Œ Cosa รจ successo esattamente a Valdagno il 17 aprile 2025?

Nella serata del 17 aprile 2025, a seguito di precipitazioni eccezionali che hanno fatto registrare oltre 150mm di pioggia in poche ore, si รจ aperta una voragine presso il ponte dei Nori a Valdagno. Un'auto con a bordo Leone Francesco Nardon e suo figlio Francesco รจ stata inghiottita, causando la morte di entrambi.

๐Ÿ“Œ Chi erano le vittime della tragedia di Valdagno?

Le vittime erano Leone Francesco Nardon, 65 anni, e suo figlio Francesco, 34 anni, titolari della Sitec Srl di Valdagno. Si stavano recando in Comune per offrire il proprio aiuto come volontari durante l'emergenza maltempo.

๐Ÿ“Œ Quali sono state le cause del crollo del ponte dei Nori?

Il crollo รจ stato causato dall'eccezionale piena del torrente Agno, alimentata da precipitazioni record nell'Ovest Vicentino. La forza dell'acqua ha eroso progressivamente il terreno sotto il ponte, causandone il cedimento strutturale.

๐Ÿ“Œ Quanto รจ stata intensa la precipitazione che ha colpito l'area di Valdagno?

Le precipitazioni hanno raggiunto valori record, con punte di 157 millimetri a Valdagno, 176 millimetri a Recoaro Terme e addirittura 191 millimetri a Staro, in poche ore. A Cornedo sono caduti 50 millimetri in una sola ora.

๐Ÿ“Œ Quali altri danni ha provocato il maltempo nell'Ovest Vicentino?

Oltre alla voragine a Valdagno, si sono verificate numerose frane, smottamenti e allagamenti in tutta l'area. Molte strade sono state chiuse, cantine e piani bassi di abitazioni sono stati allagati, e alcune contrade sono rimaste isolate per diverse ore.

๐Ÿ“Œ Come hanno operato i soccorsi durante l'emergenza?

I soccorsi sono stati immediati e massici, con l'intervento di vigili del fuoco, protezione civile, forze dell'ordine e autoritร  locali. Per le ricerche dei dispersi sono state impiegate squadre specializzate, compresi soccorritori fluviali, sommozzatori, droni e l'elicottero Drago.

๐Ÿ“Œ Quali misure sono state adottate per contenere la piena dei fiumi?

Il Genio Civile ha aperto i bacini di laminazione di Montebello, Trissino e Caldogno per contenere la piena del Bacchiglione, evitando cosรฌ allagamenti in zone densamente popolate. Queste opere di difesa idraulica si sono rivelate fondamentali per limitare i danni.

๐Ÿ“Œ Come possono i cittadini prepararsi a eventi meteorologici estremi?

รˆ importante seguire le allerte meteo e le indicazioni delle autoritร , evitare di attraversare ponti o aree a rischio durante forti precipitazioni, tenere a portata di mano torce e radio a batterie, e predisporre un piano di emergenza familiare che includa punti di incontro e numeri di telefono utili.

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Conclusione

La tragedia di Valdagno ci ricorda quanto la natura possa essere imprevedibile e devastante, specialmente in un'epoca di cambiamenti climatici e eventi meteorologici sempre piรน estremi. La storia di Leone e Francesco Nardon, due persone che hanno perso la vita mentre cercavano di portare aiuto alla propria comunitร , rappresenta un monito sulla necessitร  di affrontare con la massima prudenza situazioni di emergenza legate al maltempo.

Al contempo, questa vicenda sottolinea l'importanza di infrastrutture adeguate per la mitigazione del rischio idrogeologico e di un sistema di protezione civile efficiente e ben coordinato. I bacini di laminazione che hanno contenuto la piena del Bacchiglione dimostrano come investire nella prevenzione possa salvare vite umane e proteggere interi territori.

Come cittadini, possiamo trarre da questa tragedia l'insegnamento che la sicurezza deve sempre venire prima di tutto, anche quando siamo mossi dalle migliori intenzioni. Come societร , abbiamo il dovere di ripensare la nostra relazione con il territorio, adottando politiche di pianificazione e gestione che tengano conto dei rischi crescenti legati al cambiamento climatico.

La comunitร  di Valdagno e dell'intero Veneto ha dimostrato, ancora una volta, grande solidarietร  e capacitร  di reazione di fronte all'emergenza. Ora รจ il momento di trasformare il dolore per questa perdita in un impegno concreto per un futuro piรน sicuro e resiliente.

Ti invitiamo a condividere questo articolo per sensibilizzare sull'importanza della prevenzione del rischio idrogeologico e a lasciare un commento con la tua esperienza o opinione su come affrontare al meglio queste emergenze.



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